
Forse non tutti sanno che la pelle sul cuoio capelluto assomiglia al resto della pelle ed è altrettanto sensibile. Nonostante la presenza dei capelli, infatti, si tratta di una parte del nostro corpo davvero delicata e che merita la giusta cura proprio perché, da un semplice prurito, generato da secchezza o disidratazione, si può incorrere in problematiche più importanti.
Partiamo con il dire che sul cuoio capelluto, la secchezza si manifesta con prurito e/o scagliette di forfora (desquamazione abbondante). La desquamazione è un processo naturale, una sorta di esfoliazione naturale che elimina le cellule morte del cuoio capelluto per sostituirle con le nuove, quando l’equilibrio ormonale è ottimale nemmeno ti accorgi di questo ricambio e il cuoio capelluto rimane morbido, elastico e pulito. Se invece questa desquamazione avviene in modo abbondante e troppo veloce si comincia a parlare di forfora, che può essere secca o grassa.
In linea generale, il prurito al cuoio capelluto è un problema comune ma sappiate che la gravità, la frequenza e la durata di questa condizione dipendono dalla causa sottostante. Alcune cause di prurito al cuoio capelluto, come la forfora (dermatite seborroica), possono essere relativamente lievi, come già sottolineavamo prima. Tuttavia, il prurito al cuoio capelluto può essere dovuto anche a condizioni più gravi, come infezioni, infiammazioni, infestazione da parassiti, disturbi autoimmuni e allergie.
I disturbi del cuoio capelluto più comuni
Follicolite: E’ causata spesso dalla presenza di agenti troppo aggressivi in shampoo che non rispettano l’equilibrio della nostra pelle. I segnali variano da piccole chiazze bianche che si ritrovano nelle forme più leggere, a bolle rosse di raggio più ampio che si possono osservare nei casi di follicolite profonda. Se non viene curata correttamente, c’è il rischio che l’irritazione attorno ai follicoli diventi ancora più intensa portando alla formazione di cicatrici e di aree dove non si registra più la crescita dei capelli. E’ quella che viene definita alopecia cicatriziale: le regioni di cuoio capelluto deturpate dall’infezione diventano delle piazze aride che stridono a confronto con le zoni dove è presente la normale crescita dei capelli.
Tigna del cuoio capelluto (tinea capitis): si manifesta con chiazze di colore rosso e con un prurito intenso. Si tratta di un’infezione di natura micotica in cui muffe simili a funghi chiamati dermafotiti rendono progressivamente sempre più difficile la situazione del cuoio capelluto. Se non viene trattata tempestivamente, aumenta il rischio di arrivare all’ alopecia cicatriziale.
Psoriasi: è una patologia estremamente diffusa; tuttavia, è bene ricordare che non si tratta di una malattia contagiosa quindi non vi è alcun motivo per evitare il contatto con chi ne è affetto. E’ provocata da uno squilibrio nel ricambio della pelle che ha come conseguenza visibile la formazione di chiazze sul cuoio capelluto dove non si osserva la ricrescita di capelli. Nella fase iniziale si notano squame di color biancastro che risaltano in modo ancora maggiore perché si poggiano una pelle di un colore rosso troppo acceso per essere considerato normale
Dermatite seborroica: E’ la reazione di natura infiammatoria alla proliferazione di un lievito chiamato Malassezia (o Pitysporum Ovale): può provocare arrossamenti, squame, prurito fino alla caduta della zona interessata. Spesso è provocata dall’impiego di uno shampoo sbagliato perché contenente agenti troppo aggressivi ed irritanti che ovviamente va sostituito. Se la patologia viene curata tempestivamente e in modo accurato, i capelli riprendono la loro naturale crescita una volta che si è stabilizzata la situazione del cuoio capelluto.
In conclusione, vi consiglio di rivolgervi subito ad uno specialista qualora il prurito diventa eccessivo e, soprattutto, vi segnalo la possibilità di richiedere esame gratuito presso il mio studio per conoscere lo stato di salute dei capelli e della cute e poter intervenire con un trattamento personalizzato.
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